Dopo la sperimentazione con successo alla scuola primaria La Pira, il progetto di AISLA parte oggi anche alla scuola Collodi. Termina il 2 marzo prossimo.
Semi di Fiordaliso è un progetto di AISLA Firenze rivolto ai bambini delle Scuole Primarie affinché acquisiscano una cultura basata sul rispetto e la solidarietà verso le persone con SLA e con disabilità in generale.
La SLA, malattia neurodegenerativa, colpisce entrambi i sessi con una età media di esordio intorno ai 60-65 anni, quindi probabili genitori o nonni degli stessi bambini ed è una malattia rara che registra una crescente incidenza.
Gli istituti coinvolti sono due scuole primarie di Firenze: La Pira e Collodi. La prima fase ha coinvolto due classi 5e della primaria La Pira dal 7 ottobre all’11 novembre. Nella scuola Collodi parte invece oggi lunedì 13 gennaio e terminerà il 2 marzo 2020.
Perché il fiordaliso? Il fiordaliso è una pianta semplice ma coraggiosa. Si trova nei campi e nella simbologia dei fiori rappresenta la leggerezza e la dolcezza. È un umile ricordo di semplice bellezza della natura. Rappresenta la pienezza del ciclo della vita e la speranza per il futuro. La sua principale caratteristica è quella di saper affrontare i periodi più avversi sotto forma di seme, segno di speranza verso il futuro.
La scuola La Pira è stata la prima a sperimentare il progetto Semi di Fiordaliso per una durata di venti ore. I laboratori “La narrazione si fa SLArgo tra le paure e i pregiudizi” e “Il laboratorio delle emozioni tra musica e colori” hanno ottenuto un esito molto positivo e hanno permesso di sviluppare un dialogo costruttivo tra i partecipanti.
Durante gli incontri relativi al primo laboratorio vengono lette tre storie che aiutano i bambini a riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, attraverso la riflessione sugli stati d’animo più rilevanti che sono emersi dalle storie. Negli incontri del secondo laboratorio gli alunni sono stati aiutati a comprendere che la diversità è un valore grazie le attività percettivo-sensoriali.
Agli incontri sulla storia “Edoardo e il nonno astronauta”, liberamente ispirato alla storia umana di una persona affetta da SLA, ha partecipato anche l’autore delle illustrazioni. Le immagini colorate realizzate da Ricciarelli hanno favorito l’attenzione dei bambini, le domande e le riflessioni.
Gradualmente sono arrivati a parlare della SLA. Un paio di loro conosceva una persona ammalata e a fare domande a cui ha potuto rispondere L.Gori che l’ha vissuta con sua madre.
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