L’accesso ai luoghi ma soprattutto la completa fruibilità degli spazi non sono ancora del tutto garantite.
AISLA Firenze, insieme a tante altre associazioni del Comitato di Partecipazione della Fiorentina Nord-Ovest, ha partecipato attivamente al percorso dei Cantieri della Salute per migliorare la fruibilità degli spazi aperti al pubblico. “Siamo da sempre attenti alla tutela del diritto all’autodeterminazione e all’autonomia delle persone affette da SLA, all’accessibilità e soprattutto alla fruibilità dei luoghi di aggregazione, di cultura e ai servizi pubblici come qualunque altra persona” commenta la Presidente di AISLA Firenze Barbara Gonella.
La sfida di negozi e punti vendita per una migliore autonomia delle persone disabili – Il comunicato della Società della Salute nord ovest
Un progetto pilota che si concretizzerà fin da subito in azioni volte a migliorare la fruibilità dei servizi aperti al pubblico da parte di persone con disabilità. Come, per esempio, la possibilità di fare la spesa o di mangiare o di usufruire di un qualsiasi altro tipo di negozio per un acquisto. Tutte attività che una persona disabile deve poter svolgere in autonomia. Con questa finalità la Società della Salute fiorentina nord ovest promuove una manifestazione d’interesse rivolta a tutte le realtà già attive sul territorio che possono portare conoscenze specifiche, utili a rappresentate a cittadini ed esercenti le difficoltà che un disabile sperimenta quando vuole svolgere in autonomia attività quotidiane. Il coinvolgimento nel progetto quindi non sarà solo di imprese, enti, associazioni, scuole e liberi professionisti ma anche delle stesse persone con disabilità e dei loro familiari.
In conferenza stampa questa mattina hanno parlato del progetto la presidente della Società della salute nord ovest, Camilla Sanquerin e il direttore, Andrea Francalanci. Con loro anche l’assessore al welfare di comunità del Comune di Campi Bisenzio, Luigi Ricci.
“Obiettivo del progetto – ha dichiarato la presidente, Camilla Sanquerin – è creare comunità che siano accoglienti, partecipate, in cui ognuno possa trovare la sua autonomia. Abbiamo raccolto intanto la disponibilità di Unicoop Firenze, presidio importante non solo di economia e di funzioni ma anche dal punto di vista della socialità. L’invito è anche alle associazioni ad aderire a questa manifestazione d’interesse per trovare insieme nuove modalità di relazione che possono fare la qualità della comunità. Il progetto ha un senso proprio se vedrà la nascita di una rete di relazioni“.
“Questa è l’occasione per sistematizzare progetti fin qui avviati – ha sottolineato il direttore SdS Andrea Francalanci – Anche questo progetto si inserisce nei percorsi di presa in carico delle persone con disabilità dal 2017 avviato dalla Regione Toscana. In più abbiamo l’obiettivo di mettere in rete le associazioni, migliorando i progetti di vita“.
Insieme al Comitato di Partecipazione Zonale e alla Consulta del Terzo Settore, questa mattina rappresentati dai due presidenti Marcello Baroni per il Comitato e Laura Lotti per la Consulta, la Società della Salute intende favorire la partecipazione del tessuto associativo territoriale. Il coordinamento del progetto, illustrato questa mattina da Andrea Failli, è a cura di Federsanità – Anci Toscana e nasce nell’ambito di Cantieri della Salute che accompagna i Comitati nel percorso di coinvolgimento delle comunità locali. Si avvale del supporto tecnico di Sociolab che – ha spiegato Silvia Givone – accompagna comunità e organizzazioni nella progettazione.
Il progetto parte nella zona fiorentina nord ovest dove nei mesi scorsi i territori (comune di Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa, Vaglia) hanno già portato all’attenzione delle comunità temi legati alla disabilità. Unicoop Firenze ha dato la sua disponibilità ma nei comuni della nord ovest altri interlocutori importanti saranno proprio gli stessi esercenti con alcuni dei quali sono già in corso i contatti. “A Campi Bisenzio abbiamo fatto della partecipazione una delle linee del nostro agire – ha commentato Luigi Ricci, assessore al welfare di comunità di un Comune che ha avuto un ruolo propulsivo nella sperimentazione sull’accessibilità nel territorio della Società della Salute fiorentina nord ovest – Questo progetto ora è un’esperienza unica che mette insieme nella stessa progettualità l’istituzione, i cittadini e le associazioni“.
In concreto, a chi si candida a entrare a far parte del gruppo per dare attuazione al progetto, sarà chiesto di collaborare con gli esercenti locali per realizzare interventi migliorativi della fruibilità dei servizi pubblici. Potranno essere oggetto di attenzione e di nuova valutazione, per esempio, la posizione della merce sugli scaffali ma anche la regolazione delle luci e dei suoni all’interno del locale pubblico.
Il contributo che potrà arrivare dal gruppo di lavoro allo sviluppo di questa iniziativa, dovrà avere come primo risultato l’elaborazione di alcune Linee Guida. Indicazioni utili, cioè, per gli esercenti che vorranno adeguarsi per migliorare l’autonomia delle persone disabili che entrano all’interno del loro negozio per un acquisto o del loro bar o ristorante per mangiare.
Subito dopo la chiusura della manifestazione d’interesse, il primo obiettivo a cui lavorare entro i successivi due o tre mesi, sarà accompagnare le persone con disabilità a fare la spesa e, in collaborazione con gli esercenti, costruire il percorso per rendere più fruibili i servizi pubblici.
Il progetto segue l’attuazione di un percorso di progettazione partecipata che nei mesi scorsi è stato realizzato da Cantieri della Salute in collaborazione con la Società della Salute, in questo dando piena realizzazione al modello di partecipazione già introdotto dalla L.R. 75/2017, e promuovendo nei territori lo sviluppo e il consolidamento di forme di welfare di comunità basato su collaborazioni virtuose tra cittadinanza e servizi pubblici.
Associazioni, comitati e gruppi informali attivi sul territorio i cui obiettivi e attività erano vicini e affini ai temi della tutela della salute dei cittadini, hanno preso parte a quattro laboratori. In fase di partecipazione è emersa un’esigenza che è la sfida a cui lavorare fin dai prossimi mesi: rendere inclusivi e fruibili in piena autonomia i servizi che sono accessibili anche a chi ha problemi di disabilità – locali di ristorazione, cinema e teatri, oltre a supermercati e punti vendita – senza bisogno del tramite di un accompagnatore. Questo non solo per questioni di logistica ma anche per quanto riguarda la libertà di scelta, per esempio, di un capo di abbigliamento. Scelta che per un disabile può essere condizionata quando non addirittura preclusa da uno scaffale troppo alto.
Oltre a competenze, esperienza e capacità, importante sarà il contributo che potrà arrivare dal gruppo di lavoro, in particolare dalle Associazioni, anche per la parte relativa ai mezzi di trasporto: la disponibilità di tempo e mezzi per accompagnare le persone disabili fino al punto vendita, permettendo loro di uscire di casa, sarà l’ulteriore prova della sinergia che uno straordinario tessuto associativo avrà saputo creare.